Oh mia ciurma, "Il satiro scientifico" è un viaggio blasfemo e paranormale che continua a sfidare le regole della decenza dell'editoria italiana. Dopo aver parlato di argomenti importantissimi come il sesso, la merda, la bruttezza, le seghe mentali e la mostrologia, finalmente si parla di un altro soggetto bandito dalla divulgazione bella: la droga. Perché questo è "Il satiro scientifico", e io amo vedere il mondo bruciare. Scoprirete come funzionano i principi attivi di molte sostanze (illegali ma anche legali), cosa succede nel corpo di chi le usa, la storia incredibile dietro alcune di queste molecole e il loro ruolo sociale nella storia: da streghe a scienziati sballatissimi. Insomma, avete panetti per i vostri denti. A un certo punto, il signor Mondadori mi chiede di diventare il curatore di una rivista scientifica. 'Signor Mondadori, sono lusingato, ma mi concede un azzardo?' 'Quale, o villoso Barbascura?' 'Mi faccia fare una rivista a modo mio.' 'Intendi a cazzo di cane?' 'Esatto. Una rivista scientifica più pop, dove possiamo parlare anche di roba sconcia, che sia tanto scientifica quanto spassosa, e che se ci scappa faccia venire pure una paresi facciale.' 'Intendi "ridere"?' 'Non esageriamo.' Quel babbeo del signor Mondadori ha accettato, ed eccoci qui. L'idea è semplice: 1. Scegliere l'argomento del volume. 2. Chiedere a varati e ben noti divulgatori scientifici di scrivere pezzi su tale argomento nello stile più smaliziato e pop possibile. 3. Chiedere a stand-up comedian di gettarla in caciara in inserti a loro dedicati. 4. Mischiare il tutto con una mannaia. 5. Ingollare crudo.